30 dicembre 2007

L'anno che verrà....

Chist'anne nun se pò scurdà, cantava Pino Daniele... e così è stato.
è iniziato con la delusione di gennaio e nel febbraio ha portato cocenti dubbi... marzo li ha rafforzati.
Ad aprile i primi cedimenti di certezze che ormai erano legate solo ad un filo, e a maggio il colpo che ci ha derubati delle stesse.
In giugno una gioia ed un dolore hanno fatto strada ad un'estate breve e piena di attese che purtroppo in settembre hanno dato l'ennesimo problema. Ottobre e novembre fatti di una visione di passione di chi soffre e non può far niente.... dicembre ci ha trovati impreparati, nonostante tutto, ad un buio dolore che non volevamo certo provare....
Chist'anne nun se pò scurdà, e mai lo scorderemo!
l'anno che verrà ci troverà già stanchi e sfiniti... e come cittadini medievali assediati, cederemo per fame e per stanchezza e ferite mai guarite.... ma non con disonore!
prego solo che non abbiamo ancora altro da vedere, non far soffrire chi amiamo e chi ci ama, prendi ciò che devi e fallo in una notte... dona a chi ha combattuto lealmente la morte dignitosa....fallo in una notte e non di più.
ms

26 dicembre 2007

26/12/07

Si è rotto il lampadario che di cristallo non era,
e le sfaccettature mostrano una luce diversa, ora.
la luce era data dal cristallo centrale
quello si che era vero, indurito negli anni
da sforzi e sacrifici ha mantenuto coeso
quel grosso lampadario con i suoi sei pendagli

Si è rotto il cristallo quello vero,
ed ora non vi è più luce che passa...
l’arcobaleno di colori si è spento
il calore lo dava il cristallo centrale quello vero

sei pezzi di vetro lasciati cadere
ognuno spezzato in qualche punto
che non danno colore alla luce del sole
che non hanno calore con la luce del sole

sei pezzi di vetro da mercatino
sei pezzi di vetro che si illudono ogni tanto
di rimettersi insieme
sbiaditi e infranti senza colore e senza calore
sei pezzi di vetro che andranno a smussarsi
come cocci gettati in mare
e si fanno cullare dalle onde dei ricordi


ms

21 dicembre 2007

Auguri di buon Natale 2007....

... a tutti gli amici del blog.

Con l'augurio che possa essere un Natale sereno per tuttti, e che nessuno resti fuori dalla finestra!

ms



15 dicembre 2007


luce nella notte .... scrivi le pagine che restano...
non lasciare il libro bianco
o che qualcuno lo scriva al posto tuo.
luce in questa notte ... scrivi una pagina di vita...
non mi lascare al buio...
ms

08 dicembre 2007

Quann 'o perucchio saglie in gloria, perde 'a scienza e 'a memoria
Traduzione per i "NON LINGUA MADRE"
Quando il pidocchio (la persone di bassa levatura) sale in gloria (diventa importante) perde la ragione (fa cose sconsiderate) e la memoria (e dimentica tutti i suoi "simili")
Prego gli eventuali Postanti di inviarmi il nome di ogni personaggio al quale il succitato proverbio andrebbe a pennello

07 dicembre 2007

CRISI LAVORO...ma certe volte si esagera!

eppure dicono che al Centro non hanno mica i problemi che ci ritroviamo qui a Napoli......
a leggere gli annunci non si direbbe!

Per coloro che hanno problemi di vista chiedo scusa per la qualità dell'immagine.... e trascrivo: Soc. Metis - Qualifica ricercata Ingegnere Gestionale - Descrizione profilo : "anche alla prima esperienza, capacità di caricare e scaricare mobili. Zona lavoro Tortoreto"................

Ho detto tutto!

Donne, non scappate davanti a me; chè, mi avete preso per uno spaventapassere?
(tratto dal film "Totò d'Arabia")



Crediamo tutti di essere dei Rodolfo Valentino e siamo tanti spaventapassere??????

05 dicembre 2007

L’importanza di un addio

L’importanza di un addio….
senza farsene accorgere,
così in punta dei piedi.
senza lasciare l’amaro del saluto,
senza lasciare le lacrime a finire,
senza che dire
né cosa fare.
Così come un bacio,
senza far capire che è l’ultimo
con il tepore come fosse il primo
con la delicatezza di un fiocco di neve
che si appoggia ma…
senza far sentire il freddo
che ti stringe il cuore.
Ti do una addio ora,
ora che posso ancora vederti,
ora che posso ancora starti vicino.

L’importanza di un addio….
senza lasciare l’amaro del saluto,
senza lasciare le lacrime a finire,
perché non ci sarebbero
abbastanza lacrime a colmare
il vuoto che c’è intorno e che c’è dentro.

ms