11 febbraio 2010

Resto attonito a guardare l'immensità del mare,
fermo su questa ringhiera.
L'onda ogni volta si infrange sulla scogliera
ma non la sovrasta mai.
Si infrange, spumeggia e poi si defila.
Mai stanca però ritorna e ci riprova.

In alto c'è un gabbiano immobile nel cielo
che guarda solo da che parte arriva la corrente d'aria
che lo fa restare in alto senza sforzarsi.

La vita, come l'onda,
prova e riprova ad immergerci e sopraffarci,
e noi ciottoli o scogli che siamo,
attendiamo inermi il placarsi della mareggiata,
per poi riprendere la nostra posizione
un pò logori e consumati dal continuo flutto.

Il gabbiano, come Dio, dall'alto ci guarda,
lasciandoci al nostro destino.
Uno spruzzo d'acqua mi bagna il volto
portandomi un forte odore di salsedine
e mi risveglio dal torpore:

è ora di rinascere.


ms

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